Come funziona lo stress? E cosa possiamo fare per gestire ed affrontare in modo positivo una [questa] situazione stressante?
Consigli semiseri per fare sul serio e capirci qualcosa di più, del dott. Daniele Banchetto di Move Physiotherapy – Guida galattica per fisioterapisti.
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“Avete mai sentito parlare del virus COVID-19? Credo di no. Ma se provate ad aprire qualche pagina social, forse troverete qualcosina. In fondo, non è da tutti vivere una pandemia.
Ormai siamo bombardati da TG, pubblicità, giornali, le previsioni dei Simpson. Tutti, anche chi non dovrebbe, parlano del coronavirus. E’ una situazione talmente particolare che non è semplice da gestire. Ed il fatto che sia capitata nell’epoca dei social, rende il periodo molto più complesso. Tutti dicono la propria, tutti interpretano i dati a piacimento, tutti fanno esperienze differenti. C’è chi canta dal balcone e c’è chi piange da casa. E’ solo un esempio della relatività dell’esperienza. Ognuno vive un evento stressante a modo suo. C’è chi si dispera, che non trova soluzioni, che non sa cosa fare e c’è chi non si preoccupa per niente (semplicemente perché non gli è chiara la situazione). Ed è proprio dello stress dovuto a questa particolare situazione di cui vi voglio parlare.
Se in questo periodo state percependo più dolore rispetto al solito, dormite male, siete stanchi o non riuscite a concentrarvi, non vi preoccupate, è del tutto normale, il vostro corpo non sta facendo altro che reagire a ciò che sta accadendo intorno a voi. Vi chiederete perché. Le vie di trasmissione del dolore sono un po’ complicate, ma in poche parole, lo stress al quale siete sottoposti, sta alterando l’elaborazione e la modulazione a livello centrale (nel vostro cervello) del dolore. I pensieri negativi, la paura, l’ansia, non fanno altro che amplificare l’esperienza del dolore. La vostra soglia del dolore si è abbassata perché la componente psicologica ha alterato l’equilibrio del sistema. Che cosa possiamo fare per reagire a questi fattori stressanti e ritornare ad una condizione “accettabile”? Non bisogna far altro che attuare delle strategie di coping. No, non quello che applicavate alle scuole medie col compagno di banco. Le strategie di coping sono dei meccanismi psicologici che vengono messi in atto da ognuno di noi per gestire ed affrontare una situazione stressante.
“Non ho POPO capito, che hai detto?” – Ora mi spiego.
In poche parole, quando ci troviamo ad affrontare una situazione stressante, ognuno di noi reagisce a modo suo per poterla affrontare o evitare. C’è chi scappa dal problema, o chi cerca una soluzione, o chi cerca delle distrazioni. Tutto dipende molto dalla personalità e dal carattere. Questa non vuole essere una scusa per giocare con la Play Station e dire “Sto attuando la mia strategia di coping”.
Ora tutti noi stiamo affrontando il problema del COVID-19 ed io ti faccio una domanda: ”Tu hai la soluzione per questo problema?” Pensi che sia utile aprire tutti i link in cui c’è un articolo su come l’acqua calda sconfigga il virus? O su come la mascherina fatta col marzapane sia migliore di quella fatta con la pasta sfoglia? O di come il cugggino di un amico ha scoperto che il virus in realtà è una cospirazione tra il governo americano e i lillipuziani? La prima strategia di coping, quindi, ve la consiglio io.
Informatevi, ma da fonti attendibili. Internet ha dato la possibilità a tutti di esprimersi, ma questo non vuol dire che tutti abbiano le capacità o le competenze per farlo. Puoi essere un bravo metalmeccanico, o un bravo falegname, ma questo non fa di te un esperto in virologia. Evitate, dunque, i siti che ricercano click. Non fanno altro che riempirvi la testa di informazioni inutili e dannose. Seguite i medici, seguite i canali ministeriali, seguite i professionisti della salute (non tutti, anche in questo caso c’è bisogno di fare una selezione).
Quali altre strategie è possibile mettere in atto? Semplice, prenditi cura di te. Ascolta il tuo corpo e cerca di capire le sue esigenze, se vuole muoversi, se vuole riposare o se vuole solo distrarsi. Le uniche cose che puoi fare, sono quelle sulle quali puoi agire. Inutile cercare su Google la nuova arca di Noè. Al momento non è prevista. Credo. Concentra le tue attenzioni su quello che puoi fare, su cosa puoi agire. Fai esercizio, leggi un libro, gioca con il cane, coltiva quell’hobby che abbandonasti qualche anno fa, contatta i tuoi amici, cambia quella lampadina del ripostiglio fulminata dal ’93. Ma soprattutto sii positivo.
Esatto, tutte queste cose, fatte con passione, con desiderio, e con una predisposizione psicologica, potranno farci ridurre la percezione del dolore. Ci hanno chiesto di rimanere a casa, sfruttiamo il tempo per aver cura di noi stessi. La medicina intanto farà il suo corso, ma ha bisogno di tempo. Tempo che possiamo garantirle soltanto se restiamo a casa. Dedicate questo tempo a voi stessi che #andràtuttobene”.