Le Stelline

La mia complicatissima love story con il dolore cronico

Non è sempre facile decidere da quale parte iniziare a raccontare una storia. Non è facile decidere se cominciare dall’inizio o dalla fine. Sembra scontato partire dall’inizio, ma so che tu, facendo un paio di conti, considerando le rughe sulla mia faccia, potresti anche valutare che, se cominciassi esattamente dall’inizio, potresti morire di noia. Perché questa storia comincia ventisei anni fa. E io non ho proprio voglia di annoiarti.

Quando, senza pensarci troppo, travolta dall’entusiasmo del mio “amazing strenght and conditioning coach” (amazing l’ho messo io, il resto è tutto legale) ho aperto il mio blog su Facebook, mi sono trovata di fronte all’impresa di dovergli dare un nome. Il naming, nel lessico del marketing, è lo studio della scelta dei nomi di prodotti, servizi, imprese. Ad ogni copywriter è capitato di impazzire alla ricerca di un nome. Ma, a questo giro, non dovevo trovare il nome a qualcosa di qualcun altro, ma a qualcosa di intimamente mio, quindi ho chiuso gli occhi, ed è arrivato il ricordo più vivo e ancestrale del mio incontro con il dolore cronico: un tunnel pieno di stelle. E dalle stelle, son venute Le Stelline. Il nome rispettava almeno la regola del “CO.ME. OR. G.O.”[1] e, comunque, risuonava tanto. Forse è un nome infantile, infatti ho pensato mille volte di silurarlo, in favore di qualcosa con più personalità. Eppure, questo viaggio è cominciato con le stelle, se vogliamo essere prosaici: quelle che ho visto durante il probabile svenimento seguito alla caduta galattica (è il caso di dirlo) che ha aperto la strada alla comparsa del dolore cronico nella mia esistenza di ragazzina (ai tempi), ed è continuato con le stelle, a rischiarare notti buie e solitarie, pagliuzze di speranza, sogni, luci in fondo ad un tunnel, vivaci scoppiettii di gioia ad ogni traguardo raggiunto nel cammino di gestione del dolore. Le stelline, concrete e metaforiche, hanno accompagnato questo viaggio e io stessa sono diventata una stella: in calce ai messaggi, nei pensieri di chi mi segue, nella testa degli amici. Quindi Le Stelline, direi che ci stanno benissimo.

Il pay off, che è lungo come la fame, recita: “La mia complicatissima love story con il dolore cronico”. Rispondeva alla necessità di spiegare di cosa parlasse questo benedetto blog: “Le Stelline”. Gioielli? Illuminazione? No. Dolore cronico. Ma non in modo tragico. Allora ci ho messo la love story, che è ironica, perchè l’ironia è fondamentale per me. Love story complicatissima, innanzitutto perché è vero, e perché se avessi lasciato solo love story sarei stata una pazza perversa (tecnicamente, masochista). Semplicemente, sono Chiara. Sopravvissuta in vari modi al dolore cronico. Non ti anticipo troppo, perché sarebbe un mega spoiler.

Come dice la mia fotografa Sara: “Quando il dolore ti fa vedere le stelle, alla fine punti alle stelle”. Ho una missione. Aiutare le persone a combattere il dolore persistente. Nella mia guerra le mie armi sono la cura del mio corpo e della mia anima. Io ho trovato un metodo, basato sulla scienza e non sugli unicorni, che ha funzionato. Ho trovato una via per uscire dal dolore persistente perché ho avuto la fortuna di incontrare qualcuno che ha, semplicemente, studiato quelle che si chiamano “ultime evidenze scientifiche”, cioè le ultime scoperte degli scienziati nel campo del dolore, e le ha applicate nella pratica clinica. E voglio raccontarlo. Un po’ per me, molto per chi è ancora intrappolato nel proprio calvario e pensa non ci sia via d’uscita.

Questo blog è per tutti. Quindi non è solo per gli addetti al mestiere, ma per i professionisti della salute esistono già tantissimi siti, blog e luoghi digitali vari dove reperire informazioni e discuterne.

Io sono una paziente e non ho la pretesa di insegnare nulla a chi ne sa più di me. Ho cercato di tradurre informazioni complicate nel modo più accessibile possibile, perché soprattutto le persone con dolore persistente possano capire di più di quello che succede al loro corpo.

Questo è il mio viaggio, tra pizzi, merletti e cose molto, molto serie.

[1] COrto, MEmorizzabile, ORiginale, Gradevole, Orecchiabile.